Capitolo 3 | Il frutteto incantato

Fair Tales

...

Dentro, pareva di essere in un chiostro: i tronchi degli alberi scandivano lo spazio come colonne, e le fronde facevano da volta. Tra di essi, vagavano in silenzio meste figure, scivolando di pianta in pianta come ombre. Contro una di esse, andò a sbattere lo scudiero. Ai suoi occhi apparve un uomo alto, un tempo certamente aitante. Ma il portamento curvo, i capelli stopposi e lo sguardo spento tradivano il sortilegio che gli era stato scagliato. Gli occhi dello scudiero indugiarono sulla veste ormai logora e sul corto mantello.

disegno ad acquerello di un in cavaliere biondo in armatura in un frutteto incantato
Ai suoi occhi apparve un uomo alto, un tempo certamente aitante.

“Ma voi siete un Cavaliere!” disse il giovane, senza riuscire a trattenere lo stupore. L’uomo scosse la testa, allungò una mano in direzione dell’albero e la ritrasse dopo aver afferrato un frutto enorme, che depose nella cesta ai suoi piedi.

“Ero, ma non sono più, il Cavaliere Coraggioso” disse.

“Cosa vi è successo? Quale sortilegio vi ha ridotto in schiavitù, parlate!”

“Nessun sortilegio: sono stato persuaso dalle ragioni dell’Orco” rispose l’ombra “e adesso lavoro per lui, con gli altri cavalieri che sono venuti prima e dopo di me”.

“Quanti?”

“Migliaia”.

Lo stagista-scudiero finalmente si guardò intorno, e vide le schiere di Cavalieri che vagavano nella foresta, sciamando di chioma in chioma come api, ma senza entusiasmo. Colto da un’angoscia che non sapeva spiegare a sé stesso, dimenticò il cavallo e corse indietro per mettere in guardia il Cavaliere Senza Paura.

Continua…

0
    0
    Carrello
    Carrello vuotoNegozio